Titolo originale: Il Bisbetico Domato
Genere: Commedia
Regista: Franco Castellano, Giuseppe Moccia(Pipolo)
Interpreti principali: Adriano Celentano, Ornella Muti
Anno di Produzione: 1980
Produzione: Italia
Frase in evidenza: Bisogna parlarci con le bestie, non sono mica uomini.
Rating IMDB.com: 7,7/10
Rating MyMovies.it: 2,99/5
Il bisbetico Domato è un film della vecchia leva, dell’anno 1980, che senza troppe pretese si può considerare fra i classici della cinematografia italiana leggera degli anni ’80.
Ciò che è certo che viene automatico associare questo film al mondo del vino, già per la locandina che vede Celentano nella classica pigiatura a piedi nudi (ma chi la fa ancora?)

Per questo che pensavamo ne valesse la pena parlarne nel Blog del Vino.
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Troviamo il classico molleggiato e burbero Adriano Celentano, nell’occasione nei panni di un agricoltore.
Un altro elemento classico del film è la coppia che Celentano formava con Ornella Muti (da citare l’altrettanto film cult: “Innamorato pazzo”).
Come spesso accade nel cinema con il vino più o meno protagonista, anche qui non si capisce di che uva si parla.
Ancora una volta l’uva ed il mondo del vino sono usati praticamente solo come elemento efficace per raccontare una storia, che spesso è d’amore.
La scena più prossima al mondo della vigna è quella della pigiatura dell’uva da parte di Elia (Adriano Celentano), che entra in competizione con una macchina diesel.
Infatti ilil ragioniere di Elia, gli propone una macchina rivoluzionaria per la pigiatura: una spremitrice diesel che fa il lavoro di tre uomini e in metà tempo.
Di tutta risposta Elia licenza il ragioniere, dicendo che può comprare una calcolatrice elettronica che fa il lavoro di tre ragionieri nella metà del tempo.
Questa è un’impronta tipica del Celentano della Via Gluk che ha sempre messo in quardia dagli eccessi del progresso tecnologico.
Una sorta di “chi la fa l’aspetti” in salsa Celentano.
Per il resto niente accenni alla produzione del vino
Il titolo: “Il Bisbetico Domato” prende chiaramente spunto dall’opera teatrale di W. Shakespeare

(La Bisbetica Domata), avendone in realtà ben pochi elementi in comune, a parte la storia d’amore, che è un po’ uno standard dell’intrattenimento leggero, e il temperamento burbero del protagonista.
Vediamo nel film un Celentano come sempre fuori dagli schemi fino a diventare surreale, nelle vesti di un San Francesco moderno che parla con gli animali e ci gioca anche a scacchi (con il cane per la precisione).
Alcuni conflitti sociali sono accennati, senza la pretesa di essere risolti.
Tra questi conflitti possiamo menzionare:
la differenza di classe fra lui, agricoltore e lei, borghese del mondo clichè Milano-Portofino;

Il film è ricordato per delle frasi alla celentano e delle scene che appartengono ormai alla cultura italiana, come la scena in cui Elia trascina con il trattore il letto di Lisa (Ornella Muti) fino al centro del paese, o quella in cui, al ristorante, Elia rifiuta un Vino Borgogna del ’74, perchè in quell’annom dice, c’era stata una grandinata che ne ha distrutto il raccolto.
Invece propone un vino locale del ’76, difendendo a spada tratta l’eccellenza del vino italiano.
In realtà non siamo riusciti a trovare, nella storia del vino, alcun riferimento ad una grandinata in Borgogna nel ’74, quindi non sappiamo dire se è solo una trovata di sceneggiatura o se ha una rilevanza storica.
Probabilmente in questa parte del film si poteva giocare un po’ di più con delle scene sulle tecniche di degustazione, oltre al classico abbinamento vino bianco e pesce.
Un altro riferimento al mondo del vino lo troviamo quando Elia dice che non è disponibile a Dicembre perchè è l’era dell’imbottigliamento dei vini (ancora senza specificare di che vini stiamo parlando).
Se ci possiamo permettere, il mondo del vino offre molti, tanti spunti su cui si sarebbe potuta sviluppare una sceneggiatura comico-sur-realita, come scene di ubriacatura o romance in una cantina d’epoca.
La storia del vino è ricca di suggestioni e suggerimenti.
Alla fine il Bisbetico Domato è un film leggero, di quelli da vedere in famiglia, la domenica dopo pranzo (se non ci sono le partite di calcio o la Formula 1…:)), ma che crediamo che valga la pena assistere.
Anche la colonna sonora del film (Fiori e Fantasia) è diventato un classico al punto da essere suonato separatamente dal film.
Questa canzone, anche se presentata come inedita, in realtà è una copia di Brown Girl in the Ring dei Boney M.
Di seguito ne riportiamo testo e musica.
Se vuoi condividere la tua impressione sul film “Il bisbetico domato” o se hai da suggerire un film che abbia a che vedere con il mondo del vino, lascia pure un commento o entra in contatto on il Club del Vino.
Testo della colonna sonora: Fiori e Fantasia
Fiori e fantasia
la la la la la
forza che sei tutti noi
la la la la la
festa di colori
la la la la la
pigia forte e canta insieme a noi
grappoli d’oro
la la la la la
ogni goccia è un tesoro
la la la la la
non ti fermare
la la la la la
pigia forte e canta insieme a noi
e rispondigli che hai
dei profumi di lillà
sei forte e vincerai
vincerai
vincerai
l’uva e l’allegria
la la la la la
forza dai che ce la fai
la la la la la
non fermarti mai
la la la la la
sei il più forte
insisti e vincerai
grappoli d’oro
la la la la la
ogni goccia è un tesoro
la la la la la
non ti fermare
la la la la la
sei il più forte
insisti e vincerai
e se credi in ciò che fai
vedrai che riuscirai
ed il volo di un gabbiano
sei forte e vincerai
vincerai
vincerai
vincerai
fiori e fantasia
la la la la la
forza che sei tutti noi
la la la la la
festa di colori
la la la la la
pigia forte e canta insieme a noi
foglie verdi e cielo blu
e profumi di lillà
e prati in quantità
sei forte e vincerai
vincerai
vincerai
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