San Martino a Cavallo

Club del Vino è un portale per gli amanti del Vino. Su Club dl Vino puoi divulgare il tuo expertise, la tua passione, i tuoi vini o i tuoi prodotti enogastronomici. Per maggiori informazioni segui il link: https://www.club-del-vino.com/it/blog-vino/

La consosci la storia dell’estate di San Martino? Lo sapevi che San Martino non è solo il protettore del vino?

San Martino è stato protagonista di storie, miti, leggende, poesie, pitture e molto altro.

Prima di tutto San Martino non era italiano come molti possono pensare per il fatto che sia così presente nella cultura e tradizione italiana.

Martino di Tours è stato un vescovo e confessore francese venerato come santo dalla Chiesa Cattolica, Ortodossa e Copta.

Nato nel 316 o 317 DC a Szombathely, Pannonia (oggi Ungheria), era di famiglia pagana.

La sua ricorrenza cade l’11 Novembre, il giorno dei suoi funerali a Tours.

 

Il mantello di San Martino

 

San Martino a Cavallo,
San Martino a Cavallo

 

Figlio di un ufficiale dell’esercito romano, si arruolò a soli quindici anni nella cavalleria imperiale, in servizio in Gallia.

Un giorno, mentre un gruppo di cavalieri al servizio dell’imperatore romano era in sella attraverso le strade di Francia, in direzione di Amiens, cominciò a piovere.

Faceva così freddo che la pioggia diventava ghiaccio, rendendo le strade scivolose.

Raggiunta la porta della città, il cavallo di Martin si rifiutò di entrare, fermandosi improvvisamente fuori alle mura.

C’era lì un mendicante, seduto contro il muro, nel freddo congelante.

Martin tagliò il suo mantello in due, senza esitazione, offrendone la metà al mendicante.

Poi tornò sul suo cavallo ed entrò nella città.

Quando più tardi Martin incontrò i suoi compagni in una taverna, fu deriso per ciò che aveva fatto. Ma nella notte, mentre dormiva, una figura splendente apparve dietro di lui con indosso il suo mantello, e disse: “È me che hai aiutato”.

Era Gesù.

Martin non dimenticò mai questa esperienza e decise che, da quel momento in poi, avrebbe servito un Signore più potente che li re stesso.

 

Caldo di Novembre: Estate di San Martino

La storia ci dice che nel momento in cui il santo condivise il suo mantello con il mendicante venne fuori il sole.

Questo è il motivo per cui per un breve periodo all’inizio di novembre abbiamo quello che viene chiamato “Estate di San Martino” quando il tempo è insolitamente caldo.

Secondo un vecchio detto, se il tempo è bello questi giorni, lo sarà anche l’inverno.

Se il tempo è freddo durante l’Estate di San Martino, l’inverno sarà molto freddo.

 

Queste belle giornate sono anche un richiamo alla bontà di San Martino.

 

La bontà di San Martino

Nel 371 fu eletto vescovo di Tours. Da qualche tempo, però, rimase in un altro monastero da lui fondato quattro km dalla città, chiamato Marmoutier.

Da qui iniziò la sua missione, che durò più di 20 anni, di cristianizzare la campagna.

La sua evangelizzazione ebbe successo perché si schierò con i poveri contro il sistema fiscale romano spietato, provuomendo giustizia tra deboli e potenti.

Morì a Candes (Indre-et-Loire, Francia), l’8 novembre 397.

San Martino fu uno dei primi santi non martiri della Chiesa ad essere beatificato.

 

A San Martino, ogni mosto diventa vino

 

Festa di San Martino, protettore dei Vignaioli, Vendemmiatori e Sommelier

 

Celebrazione del Vino a San Martino
Celebrazione del Vino a San Martino

 

Chiedete a qualsiasi produttore di vino sul significato di novembre è probabile otterrete la risposta che questa è la festa di San Martino, patrono del vino e della vinificazione.

A San Martino “ogni mosto diventa vino“, quindi è il momento di provare un bicchiere di quei succhi di frutta fermentati per circa due mesi (a partire dalla vendemmia di settembre) ed avere un primo assaggio del vino dell’anno.

Questo procedimento non è solo frutto di tradizione ma di fatto è un’indicazione della qualità della vendemmia dell’anno e un’anteprima di quello che sarà il vino quando fermenterà completamente.

La festa di San Martino ha avuto origine in Francia, quando la zona era ancora sotto l’influenza dei Celti pagani, che celebravano l’inizio del nuovo anno (Samuin) con una festa in onore del dio germanico Wotan, che aveva inizio il 1° novembre e durava 10 giorni.Questa tradizione originariamente tedesca ha messo radici in molte regioni di Italia e non solo.

 

Laternenumzug – San Martino nel nord Europa

Nel nord Europa il giorno di San Martino si festeggia con una processione chiamata Laternenumzug.

Alcune settimane prima, i bambini iniziano a preparare le loro lanterne di carta per la processione dell’11 novembre.

Spesso, alla testa del corteo c’è un “San Martino” a cavallo, avvolto nel suo mantello e pronto a tagliarlo a metà per condividerlo con un povero mendicante.

 

La Festa di San Martino in Italia

  • A Venezia – bambini e adulti si vestono di corone e mantelli rossi, ricordando il santo. I bambini usano pentole e padelle per fare rumore in una processione per la città per chiedere soldi e caramelle, retribuindo con una rima in onore del santo. Qui si può trovare la Torta di San Martino, una torta a forma del santo a cavallo e coperto di zucchero a velo.
  • In Sicilia – si fa un pane speciale chiamato La Muffuletta di San Martino, una sorta di rosetta di pane rotonda ricoperta di semi di sesamo e ripiena di salumi e formaggi o anche di acciughe. Addirittura, negli Stati Uniti, per tradizione importata, in alcuni luoghi si prepara il famoso panino Muffuletta.
  • A Palermo i biscotti di San Martino sono chiamati Sammartinelli. Ricordano delle focaccine e possono essere ripeni con ricotta ed immersi nel vino Moscato prima di assaporarli.
  • In Puglia si fanno per Le pettole, ciambelle fritte che, dipendendo dallatradizione locale, possono essere salate (ripience di alici o verdure, o senza ripieno ed imbevute nel vino cotto) o dolci (ricoperte di miele o zucchero).
  • Pettole di San Martino
    Pettole di San Martino

     

  • Nelle Marche, a Monte San Martino, provincia di Macerata, c’è un piatto di ravioli ripieni con salsa di mela dei Monti Sibillini.
  • A San Lurim vicino a Cagliari c’è la fiera delle fave, che comprende la degustazione di malloreddus (gnocchetti di farina superfine), pane civraxiu, il vino novello e dolci locali.
  • Ad Inveruno, nella provincia di Milano – dal XVI secolo ci sono 400 mostre sul tema San Martino.
  • A Scanno, Abruzzo – il Falò per San Martino è un’antica usanza alla vigilia della festa di San Martino
  • In Umbria – viene preparato pane e formaggio, il Caciato Pan di San Martino, con uvetta, noci e pecorino, e questo pane può essere accompagnato con il “vin novello”.

Vedi i principali eventi di Vini in Europa,in Italia, in Puglia.

 

San Martino nell’Arte – la Poesia

La nebbia a gl’irti colli, piovigginando sale

Per gli amanti della letteratura, il poeta Josué Carducci (1835-1907) scrisse la poesia San Martino che è un classico fin dalle scuole elementari:

La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar. 

 

Un’altra poesia tipica Veneziana che celebra San Martino, recita così:

S. Martino e’ andato in soffitta

A trovare la nonna Rita

La nonna Rita li non c’era

E S. Martino e’ finite col sedere per terra

E col nostro sacchettino

Cari signori e’ S. Martino

 

San Martino nell’Arte Visuale

 

San Martino, affresco di Simone Martini
San Martino, affresco di Simone Martini

 

Nell’arte visuale l’icona di San Martino lo rappresenta sempre sul suo cavallo e offrendo il suo mantello per salvare qualcuno meno fortunato dal freddo. Episodi della vita di San Martino sono stati oggetto di innumerevoli opere d’arte, come:

  • il ciclo di affreschi di Assisi, nella Basilica inferiore, di Simone Martini;
  • un dipinto di El Greco, ca. 1597-1599 (National Gallery of Art, Washington);
  • il magnifico pannello di vetro colorato a Wettingen Abbey (Kloster Wettingen) nel cantone svizzero di Argovia;
  • statue equestri, come il maestoso monumento a San Martino di Tours in Odolanów, Polonia.

L’oca di San Martino

C’è anche un’altra leggenda collegata a San Martino, datata pochi anni dopo l’episodio del mantello.

Si dice che egli non volesse diventare un vescovo e, nonostante l’ordine del Papa, fuggì dal convento di notte e si rifugiò in un cortile pieno di oche.

Le oche facevano un rumore assordante ed indicarono esattamente il luogo in cui era nascosto Martin che fu così scoperto.

Qualunque sia l’origine di questa leggenda, è oggi una consuetudine, nel giorno di San Martino, invitare amici e conoscenti a “mangiare l’oca“.

E prova di questa connessione mistica è la fede nel potere di guarigione di grasso d’oca.

 

L’osso fornunato nel petto dell’oca

Importante ricordare anche la leggenda dell’“osso fortunato“: se due persone cercano di rompere il piccolo ossicino a forma di V nel petto d’oca esprimendo un desiderio, quello che rimane con il pezzo più grande avrà il suo desiderio soddisfatto.

Anche il colore di questo osso ha un significato più profondo.

Se è bianco e sbiadito, l’inverno sarà freddo e magro, se invece ha un bel colore rosso, l’inverno non sarà senza rifornimenti.

 

Cornuto e mazziato…sin dall’epoca dei romani

 

San Martino e La festa dei cornuti

San Martino è anche “La Festa dei Cornuti“. Non è noto con certezza da dove esattamente questa leggenda derivi, ma ci sono varie ipotesi interessanti che vale la pena elencare:

  1.  Le corna delle bestie: per alcuni, questo legame è dovuto alle numerose fiere di bestiame, per lo più munito di corna, che si tenevano proprio nel periodo attorno all’11 Novembre. Le corna, in tempi antichi, erano un simbolo reale, adornavano la parte anteriore degli dei, simboleggiavano il potere, la luce (nella tradizione Judeo-cristiana), mentre il “corno dell’abbondanza” nella tradizione greco-romana era un simbolo di la fertilità e la felicità.
  2. L’adulterio durante la festa: nel periodo intorno all’11 novembre si svolgevano 12 giorni di sfrenate feste pagane, durante le quali avvenivano spesso adulteri.  Le donne restavano a casa da sole e in quei giorni potevano facilmente tradire il loro mariti.
  3. Le corna sugli ‘11’: Altri ancora pensano che derivi dallo stesso giorno, l’11 Novembre, 11/11, che ricorda il segno delle corna fatto con le mani.
  4. La sorella di San Martino: Secondo un’altra leggenda, San Martino si portava sulle spalle la sorella per evitare che cadesse preda dei vogliosi concittadini. C’era un giovanotto che si dannava l’anima per poterla incontrare. Un giorno, la sorella e il giovane spasimante organizzarono l’inganno. Durante uno dei loro viaggi, questa disse a Martino che doveva assolutamente fermarsi perché aveva necessità di fare un bisogno. Appartatasi poco lontano dietro un cespuglio, si congiunse finalmente con l’amato giovanotto che stava lì ad aspettarla. Quindi tornò da Martino, che non aveva avuto sospetti  e  né mai scoprì nulla, restando, così, cornificato.
  5. La mitologia romana: Martino è il diminutivo di Marte, quindi un’ipotesi può essere che derivi dagli amori adulteri di Marte, dio della guerra, e Venere, dea dell’amore. Marte, sorpreso da Vulcano, dio del fuoco e marito della dea della bellezza, viene da lui stesso rinchiuso in una rete di ferro per mostrare agli dei i torti subiti. Ma gli dei dell’Olimpo lo schernivano, così la delusione di Vulcano è fu ancora più atroce. Fu forse questa vicenda che diede origine al detto che dura da secoli: “cornuto e mazziato”.
  6. San Martino a Roma: si racconta di una vera e propria crudeltà che si svolgeva la notte prima dell’11 novembre.  Davanti alla casa di chi era giudicato “cornuto “, venivano depositati fiori, nastri, corna, infiorate di mortadella e persino dei sonetti, con l’intento di burlare i poveri malcapitati. Questi simboli, in genere, venivano donati con crudeltà da un “amico”, che non svelava la propria identità alla persona di cui si prendeva Gioco. Il povero cornuto di turno diventava quindi lo zimbello di Tutta Roma.
  7. Il Soldato innamorato: Vi fu un soldato, che decise di vivere una vita di castità, nonostante fosse sposato. Sua mogie, che non era intrisa di cotanta saggezza, in mancanza delle attenzioni del marito, accettava quelle di altri uomini, cedendo al peccato. Vedendo tutto questo, Martino persuase l’uomo a tornare da sua moglie convincendolo a non costringere sua moglie alla castità.

Proverbi su San Martino

  • L’estate di San Martino dura tre giorni e un pocolino
  • A San Martino il grano va al mulino
  • A San Martino ogni mosto è vino
  • A San Martino si lascia l’acqua e si beve il vino
  • A San Martino si sposa la figlia del contadino
  • Chi vuol far buon vino zappi e poti a San Martino
  • Da San Martino l’inverno è in cammino
  • Oca, castagne e vino per festeggiare San Martino
  • Per San Martino cadon le foglie e si spilla il vino
  • Per San Martino castagne e buon vino
  • Per San Martino nespole e vino
  • Per San Martino si buca la botte del miglior vino
  • Per San Martino si mangia la castagna e si beve il buon vino
  • Per San Martino si spilla il botticino
  • De San Martinu, ropi la otte e caccia lo vinu,
  • ‘Per San Martì oca E VI’ era una frase tipica sentito in questo momento come avrebbero mangiato un’oca come un tipico piatto invernale, non essendo in grado di portarlo con loro.
  • ‘Fare San Martino’ significa anche ‘per cambiare posto di lavoro’ o semplicemente cambiare casa.
  • ‘San Martino Castagne e Vino’ o ‘A San Martino OGNI mosto diventa vino’.

E tu la conoscevi la storia di San Martino? C’è qualcosa che vorreti aggiungere? Lascia un commento qui o entra in contato con Club del Vino.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.