rose base

Una Fiorentina DOCG appassionata di vino e gastronomia, Sommelier AIS e grande curiosa per natura. Seguite le mie scorribande in giro per l'Italia (e oltre!) alla scoperta di vini, cantine, produttori ed eventi eno-gastronomici a cui partecipo e che qualche volta organizzo anche! #globetrotterwinelover

Dal 7 al 14 settembre si è svolta  la “Milano Wine Week”, kermesse enologica ricca di eventi organizzati in tutto il capoluogo lombardo e all’insegna del “bere bene”, protagonista incondizionato LUI, il VINO.

Ho avuto la possibilità, su invito da parte dell’azienda – che ringrazio ancora una volta per la graditissima opportunità offertami – di partecipare alla degustazione in anteprima del nuovo nato in casa Ferrari: il Giulio Ferrari Rose’ Riserva del Fondatore 2006.  Una pietra miliare nella galassia dei Trento DOC.

Palazzo Bovara, alle porte del centro città, la location prescelta per l’evento a numero chiuso. All’interno della degustazione degli Spumanti Rosè prodotti da Ferrari, ho avuto modo di assaggiare le (da adesso, quattro)  etichette rappresentative di questa gamma:

  • Ferrari Rose’- il prodotto di ingresso della gamma, composto da 60% Pinot Nero/40% Chardonnay, blend ottenuto dalla vendemmia 2012 e 2013; oltre 24 mesi sui lieviti. La prima volta che è uscito dalla cantina era l’anno 1969. Un colore “aragosta”, rame, intenso con delle bollicine fini e persistenti, numerose nel calice e  che sprigionano una bella fragolina di bosco, ribes, lampone, note fresche di lime. Ottima bevibilità per un aperitivo piacevole e non impegnativo.

 

  • Ferrari Perlè Rosè Riserva 2012 – Millesimato prodotto con 80% di uve Pinot Nero e 20% Chardonnay dai vigneti di proprietà della famiglia Lunelli, poste alle pendici dei monti Trentini. Riposa almeno 5 anni su lieviti selezionati e ha un residuo zuccherino di 4 gr/l. e sboccatura Giugno 2018. Il suo color salmone, tendente al rosa antico all’occhio, aveva invece all’olfatto note di fiori bianchi e piccoli frutti rossi; al palato mi ha regalato dei sentori agrumati lievi, un sorso di media lunghezza e più immediato del precedente, che ho preferito tra i due.

 

 

  • Ferrari Perlè Rosè Riserva 1997 – 5 gr/l, una brillantezza eccellente con bollicine eleganti che danzano nel bevante, abbastanza numerose e persistenti. Anch’esso blend di Pinot Nero (in maggioranza) e Chardonnay di montagna che regalano a questo vino un color rosa quasi aragosta e un naso importante di frutti rossi maturi e note speziate, leggermente balsamiche che si ritrovano anche al sorso, fine ed elegante e netto. Un gran bel vino!

                           

 

  • Giulio Ferrari Rosè Riserva del Fondatore  2006 – finalmente il mio incontro con Giulio Rosè! Arriva in bottiglia dopo un severa selezione delle migliori uve di Pinot Noir e un piccola parte di Chardonnay…80% Pinot Nero, 20% Chardonnay CIRCA… perchè di preciso non è dichiarato 😉 40% del Pinot Nero viene vinificato bianco e 40%  vinificato in rosa; almeno 10 anni sui lieviti per un dosaggio zero,che io adoro!). Eccolo che nel calice si mostra di  colore aragosta intenso, corallo, quasi un “ruggine” luminosissimo (del resto, nessun colore “didattico” rappresenta quello che si presenta agli occhi di fronte a un calice di questa Bolla!) lo rende sicuramente unico nel suo genere. La bollicine e’ finissima e delicata, persistente e numerosa. Elegante. Mi affaccio nel calice col naso e vengo investita da un complesso gruppo di frutti rossi piccoli, fragolina di bosco, ribes, melograno ancora croccanti; una nota di lievito “freddo”, “crudo” tipico dell’impasto della pizza prima di essere infornata; leggero caramello e nocciolina tostata. Finalmente lo assaggio dopo essermelo coccolato a lungo con gli occhi e il naso: la bocca e’ avvolta da una bella struttura rotonda e fresca, ottima acidità e più complessa del naso. Ancora la croccantezza dei frutti rossi ritorna, insieme a un accenno di lime e agrumi, ma contornata anche da una leggera speziatura. Una persistenza che convince ma chiama un altro sorso per essere sicuri di aver assaporato bene tutto.

 

                 

 

A mio modestissimo e personale parere, posso dire che è un grande vino, di una qualità eccellente ma che vorrei riassaggiare tra qualche mese, se non tra uno/ due anni per dargli tempo di “completarsi” e rendere davvero al top del suo potenziale. Alla prossima!

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.