la verità del vino

In questi giorni di lontananza forzata dal mio lavoro ho riflettuto molto sul Vino e specialmente su chi Lo circonda.

Osservo da anni uomini e donne, che si definiscono esperti o appassionati, parlare e raccontare di Vino con paroloni ingombranti e talvolta fuori luogo.

Io, sono della vecchia scuola.

Reputo, per esempio, la preparazione di un piatto, una dichiarazione di amore e affetto infinito, così mi è stato insegnato, e nel mio mondo, quello appunto del vino, credo sia lo stesso.

Versare un vino con presenza e coscienza è un atto d’amore, e allora cosa c’entrano i paroloni e le iperboli? Come si può parlare d’amore con parole che allontano? L’Arte e la Poesia di ogni tempo ci hanno insegnato che è necessario usare parole ed immagini Vere, Facili, che Uniscono piuttosto che dividere.

E allora, in cucina così come nel mondo del vino bisogna sforzarsi di fare lo stesso.

Bisogna fare in modo di arrivare a tutti e non solo a una casta di eletti che per così dire “ha studiato”. Che facciamo altrimenti con gli altri? Li lasciamo brancolare nel buio di un calice sterile e finto?

Il nostro compito piuttosto dovrebbe essere quello di condividere un’emozione, una storia, un racconto e perché no? Una favola. Non parole vuote, pesanti e quindi inutili!

Si,è vero, c’è la didattica, direbbe qualcuno, ma parliamoci chiaro come può un calice di Vino essere descritto solo con questa?

Allora spogliamoci di dogmi e ruoli, ricordiamoci la gioia e la semplicità di condividere una tavola, una bottiglia, un pezzo di pane, perché di questo si tratta! Impariamo ad alleggerirci, impariamo a parlare attraverso la Verità perché è tramite essa che la comunicazione può definirsi tale.

Mentre a voi che bevete e che con umiltà cercate un consiglio, diffidate di un calice che non vi faccia sentire le farfalle nello stomaco, di un vino versato senza sorriso e senza passione, di una storia che non racconti di terra, di uomo o di fatica.

Il mio lavoro è bello, estremamente appassionante ed incredibilmente complesso, perché il Vino è un mondo infinito e le persone non sono sempre facili da capire ed accontentare, ma il giorno che smetterò di provare a trovare il vino perfetto per la persona che ho davanti sarà il giorno che capirò che questo lavoro non farà più per me. Sento nel mio cuore che quel momento non arriverà mai. Da dove viene questa certezza? Dalla passione smisurata e dalla pazienza infinita, strumenti indispensabili di questo bel mestiere.

Ilaria Giardini

 


 

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Comments

  1. I grandi esperti di enologia ci spiegano ogni giorno quali sono i vini che producono sul palato e sull’olfatto piacevoli sensazioni, nulla aggiungendo su quanto costi quella determinata bottiglia. In realtà, oltre che con le piacevoli sensazioni, dobbiamo venire a patti con il nostro portafoglio, ed allora converrebbe di più indugiare su vini che, senza raggiungere l’eccellenza ma con assai ragionevole prezzo, soddisfino il gusto in un normale pasto diurno o serale. O non è vero che una comunissima bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo, per giunta a bassissimo prezzo, ha raggiunto non ricordo bene quale ambito traguardo in una recente degustazione?
    Buona giornata, gentile Ilaria Giardini
    Marcello Capriccioli

    1. Buonasera Marcello,
      la ringrazio per aver letto il mio pezzo. Effettivamente credo che il prezzo non faccia assolutamente la qualità di un vino, cosa che invece credo possa fare il Racconto del Vino, che sia un enologo, un sommelier, un appassionato o un oste a farlo
      Sono inoltre sicura che la bottiglia di vino che scegliamo debba necessariamente convenire con le nostre possibilità economiche, il che, ripeto, non significa che sia una bottiglia di poco conto o poco interessante.
      Facciamo anche attenzione ai premi, veritieri fino ad un certo punto, si fidi sempre della sua pancia e della sua testa… se un vino la emoziona non esiste premio che tenga!
      Passi una buona serata e, ovviamente, salute Marcello
      Ilaria Giardini

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