Brindare con vino e non solo

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Il Brindisi è diffuso in tutto il mondo, anche se con variazioni nelle esclamazioni, ma anche nel Galateo che lo accompagna.

Etimologia del Brindisi

Varie opzioni etimologiche vengono riportate, dipendendo dalle fonti:

1) Wikipedia

Brindisi deriva dallo spagnolo brindis, mutuato dal tedesco bring dir’s, cioè lo porto a te“, intendendo il saluto, espressione trasmessa dai lanzichenecchi alle truppe spagnole.

2) Dizionario Etimologico, Etimo.it

Secondo il dizionario etimologico, Etimo.it, può avere le seguenti provenienze:

  1. Spagnolo: brindis
  2. Francese: bringue, bringuai=fare brindisi, bere alla salute
  3. Tedesco: bring dir’s= porto questo a te (sottinteso = bicchiere) – frase usata dai popoli germanici quando bevono alla salute di qualcuno

3) Il Brindisi nell’antica Grecia e nell’antica Roma

Nell’antica Grecia si usava declamare, improvvisando, discorsi o versi poetici durante il brindisi.

Si chiamava Philotesia” da “Philotes” – amicizia.

L’usanza di brindare alla “salute di vivere” molto probabilmente deriva dall’antico rito religioso di mangiare pane tostato in omaggio ai cari deceduti.

Infatti, durante i pasti, i greci, ma anche i romani si sollazzavano in libagioni ed alcool in onore dei loro dèi.

Veniva augurata una lunga vita di sangue o di vino in cambio di un desiderio, una preghiera riassunta nelle parole:

Alla Salute!

Dalla Grecia l’uso passò a Roma.

A Roma infatti si diceva: “Bere alla greca” (bibere graeco more)  appunto per fare un brindisi (Cicerone, Verr., II,1, 66; Ps.-Ascon., Verr., p. 176, 16, ed. Baiter).



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Il Brindisi nella Mitologia e nella  Storia

Presso i primitivi è in genere l’ospite che beveva per primo, non tanto per garantire che la bevanda non fosse avvelenata, quanto per offrire la bevanda migliore.

Nella Bibbia (Ester, I, 7-8; Abacuc, II, 15) più che altro si fa cenno – aspramente condannandolo – all’uso di forzare i commensali a bere.

Già nei poemi omerici spesse volte (v. p. es. Iliade, IV, 5; IX, 221 segg., 669 segg.; Odissea, XIII, 50 segg.) dei ed eroi ci sono rappresentati nell’atto di bere scambievolmente “gli uni alla salute degli altri”

Un’altra usanza specialmente praticata nei brindisi al gentil sesso (v. Ovidio, Ars amandi, I, 571-572) era quella, dopo aver bevuto di passare la coppa all’amica, d’intingere il dito nel vino e di scrivere col dito così bagnato il nome dell’amica sul tavolo.

Con l’avvento del cristianesimo S. Ambrogio narra di un singolare uso dei cristiani: quello cioè di brindare non tanto alla salute dei vivi, quanto alla memoria dei martiri e dei santi. Bibere in amore sanctorum vel animae defuncti si chiamò questa strana forma di brindare che suscitò, come è logico, forti reazioni della chiesa.

Fra i popoli nordici, all’atto del brindisi s’invocavano gli dei, gli eroi tradizionali, i re.

Thor, Odin, Freya, Niord erano invocati dagli antichi Norvegesi prima di passare all’ospite il corno ricolmo di birra.

Ai primi del Quattrocento l’uso era diffuso in Francia. In Normandia, contrariamente all’uso generale, era lecito persino bere alla salute delle ragazze

Luigi XIV (1638-1715) vietò i brindisi, permettendo solo quelli fatti in occasione dell’Epifania.

In Italia l’uso di brindare tornò in voga dal ‘500 in poi e si diffuse, con l’altro di comporre versi di circostanza.

Legame con la città di Brindisi

Contro le plausibili aspettative, non troviamo fonti ufficiali che legano il “brindare” con la città di Brindisi, che deve invece il suo nome a brendos, vocabolo dei Messapi, antico popolo pugliese, che significa ‘cervo’.

Tuttavia , una leggenda vuole che l’augurio di brindare abbia sí a che fare con la città pugliese, che già dall’epoca dei Romani rappresentava uno dei principali porti di accesso alla Grecia ed al Mediterraneo intero.

Il celebre Virgilio vi morì a Brindisi il 21 settembre 19 a.C. proprio tornando da un viaggio in Grecia.

Nel periodo di massimo splendore di Roma, Brindisi rappresentava forse il porto più importante di tutto l’impero

Il suo scalo era importante anche nel Medioevo per le crociate in Terrasanta, e nel XIX secolo per il collegamento tra Londra e le Indie Orientali.

Quando i marinai attraversavano i mari impervi dell’Adriatico, di ritorno verso Brindisi, aspettavano con ansia l’avvistamento della terra ferma, del porto più vicino.

Tale porto era proprio Brindisium.

Quindi al vedere la terra ferma, invece del forse più ovvio “Terra Terra”, gridavano “Brindisium”, dando via alle commemorazioni che ovviamente sfociavano in fiumi di vino per tutti.

 Il Brindisi nei paesi anglosassoni

Let’s Toast to Life

Il brindisi in Inghilterra si chiama Toast, significante a parola “fetta di pane tostato”.

Anticamente gli Inglesi non bevevano senza prima inzuppare nel vino una crosta di pane tostato.

Il termine può essere applicato alla persona o alla cosa celebrata nel brindisi.

Così, una persona potrebbe essere “il brindisi della serata,” per il quale qualcuno “propone un brindisi” per congratularsi.

Perchè si toccano in Calici nel brindisi?

Secondo varie leggende, l’usanza dei calici che si toccano viene da preoccupazioni di  avvelenamento.

I bicchieri che si toccavano facevano in modo che la bevanda di un bicchiere sconfinasse in quella dell’altro.

In questo modo se la bevanda di uno era avvelenata avrebbe avvelenato anche quella dell’altro, risultando l’atto, di fatto, una garanzia per l’invitato a bere.



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Il Brindisi nel Galateo e nei costumi popolari

  • Tranne che in piccole e informali incontri, un brindisi è offerto in piedi. Ci sono alcune ecceioni come nel nel caso del British Royal Navy dove si può fare un brindisi da seduto, perché nelle vecchie navi da guerra di legno sotto le piattaforme, il soffitto non era abbastanza alto da permettere di stare in piedi.
  • Trattenere il bicchiere, dopo il brindisi senza bere, è considerato come scortese, come se non si condividessero i sentimenti benevoli espressi nel brindisi.
  • Il brindisi è fatto tradizionalmente con bevande alcoliche. In caso di bevande analcoliche, superstiziosamente è meglio non toccare i bicchieri.
  • In alcune culture, brindare con un bicchiere vuoto può essere considerato accettabile, ma solo per gli astemi.
  • In alcune tradizioni, c’è l’usanza di guardare negli occhi ogni “brindante” prima di bere.
  • Sempre per superstizione, nel caso in cui i bicchieri fossero di plastica, ci si tocca le dita e non i bicchieri stessi.
  • Nella Marina degli Stati Unit, un brindisi non deve mai essere fatto con acqua, perchè se così fosse sarebbe come augurare una “sepoltura nell’acqua del mare“.

Quando si fa un Brindisi?

I Brindisi sono generalmente offerti in momenti di celebrazione o commemorazione, tra cui alcune festività, come Natale e Capodanno.

Altre occasioni comprendono le celebrazioni di pensionamento, feste di inaugurazione di una nuova casa, nascite, compleanni, etc.

Il Brindisi ai matrimoni

A un ricevimento di nozze, il padre della sposa, nel suo ruolo di padrone di casa, offre regolarmente il primo brindisi, ringraziando gli ospiti per la partecipazione, offrendo ricordi di buon gusto dell’infanzia della sposa.

Desiderando agli sposi una vita felice insieme prepara un breve discorso, che combina con una miscela di umorismo e sincerità.

Il “brindisi” viene quindi fatto alla fine del discorso ed è accompagnato generalmente da una breve frase per augurare agli sposi una felice e sana vita amorosa insieme.

Se vai in Ungheria, non brindare con la birra!

Se visiti l’Ungheria, devi considerare un fatto curioso: non è visto di buon occhio brindare con la birra.

Questo rimanderebbe a quando gli austriaci celebrarono, ne XIX secolo, la repressione della rivolta ungara, brindando con boccali di birra.

I turisti possono essere visti con disapprovazione se bindano con la birra. Molto probabilmente saranno comunque avvertiti gentilmente di evitare di farlo.

Durante 150 anni  brindare con la birra è stato addirittura proibito dalla legge (1.848-1.998).

Si può tuttavia brindare con il Vino e procedere con un’ottima degustazione, specificamente con il Vino Tokaii di Ungheria.

Allo zar russo Pietro il Grande gli piaceva così tanto questo vino bianco dolce che inviò un esercito di cosacchi per proteggere il corridoio tra l’Ungheria e San Pietroburgo.

Il Brindisi nei paesi Caucasici

Tra la gente del Caucaso, in particolare in Georgia, il brindisi è liderato dal Tamadá, il Maestro di Cerimonia.

I brindisi iniziano solitamente con discorsi tipo parabole apparentemente estranei all’occasione, ma con una conclusione pertinente che arriva in modo imprevisto.

CIN CIN, alla Salute

Cin cin è l’esclamazione più comune in Italia all’atto del brindisi. Ha origini cinese e significa “prego, prego”.

Usato tra i marinai di Canton come forma di saluto cordiale ma scherzoso, fu esportato nei porti europei.

È entrato nelle usanze popolari essenzialmente per la somiglianza onomatopeica con il suono prodotto dal battere due bicchieri tra loro.

PROSIT – che sia di giovamento

Prosit, in latino, significa letteralmente “sia di giovamento”.

È un’esclamazione usata principalmente nei paesi del Nord Europa.

La parola è usata anche in campo liturgico al rientro in sacrestia, dopo la conclusione della Messa, dai ministranti verso il celebrante, il quale risponde con Deo gratias vobis quoque“.

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Cin-Cin!

 

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