Vendere Vino Online in Italia sembra sempre più un’impresa titanica e con chiunque parliamo ci sentiremo rispondere la stessa sentenza.
In realtà aprire un sito e-commerce non è difficile e non costa molto, tuttavia non basta aprire una pagina per vendere, bisogna effettuare giusti investimenti e avere pazienza.
Le statistiche poi dicono che oltre il 90% dei siti e-commerce non generano utile.
Quelli che generano un ritorno hanno un tasso di conversione che si aggira intorno all’1% – 3%.
Sono pochi i siti che hanno un successo per così dire a due cifre, ad esempio Amazon.
Ma qual è il vero problema di vendere online in Italia?
Diciamola tutta.
Il consumatore riscontra notevoli difficoltà nell’abbandonare i canali di vendita usuali, preferendo recarsi al negozio fisico.
Altri problemi sono legati alla burocrazia e ai rischi connessi alla spedizione.
Per quanto riguarda il vino, l’Italia è uno dei maggiori produttori, tuttavia indovinate chi vende di più online?
La Cina.
La nostra penetrazione nel canale online si attesta intorno allo 0,2% rispetto all’1,8% (media mondiale) e al ben 27% della sola potenza asiatica.
L’e-commerce in Italia
In generale l’e-commerce in Italia nel 2016 è cresciuto del 18% e ha sfiorato i 20 miliardi di euro.
Tra i comparti si attesta sul podio il turismo (+10%), ma crescono a tasso più sostenuto informatica ed elettronica (+28%), abbigliamento (+27%), mentre tra i settori emergenti abbiamo arredamento (+48%) e food & grocery (+30%).
I dati fanno ben sperare anche se molta strada c’è ancora da percorrere.
“Il 2016 è stato l’anno più importante per l’eCommerce, durante il quale si sono affermati nuovi modelli di business guidati dal concetto del cross. Cross border, cross canalità e cross device: sono questi i nuovi termini del commercio elettronico, che raccontano l’evoluzione a partire dai nuovi modi di comportamento degli shopper” afferma Roberto Liscia, Presidente Netcomm.
Consigli per una vetrina e-commerce del vino
Un sito web fatto come si deve con una sezione di vendita vino online B2C e B2B porterà sicuramente dei benefici, soprattutto a quelle cantine di piccole dimensioni.
Ma solo questo non basta a garantire visibilità e successo.
Bisogna condire il tutto con delle strategie di marketing online mirate, quali SEO, SEM, campagne, social media marketing (ovvero facebook, twitter, il più recente Pinterest e il più emozionale Instagram).
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Un sito trascurato, non aggiornato, con grafiche scadenti e non ottimizzato fallirà in poco tempo.
Proprio perché il virtuale si sostituisce al negozio fisico bisogna che sia il top.
Immagini accattivanti e di alta qualità che illustrino il prodotto, schede tecniche ben fatte e ricche di particolari e prezzi ben in vista.
È ciò che cerca il consumatore ormai sempre più colto e globalizzato.
Qualche consiglio? Eccoli:
- SEO, questa sconosciuta: ovvero portare traffico sul proprio sito web. Rendere visibile il proprio marchio e i propri prodotti al resto del mondo. Affidarsi a società professionali che si occupano di marketing digitale.
- Vendere vino online con pubblicità: soprattutto se la cantina in questione è piccola ed ha poca diversificazione di prodotti è importante cominciare a costruire delle campagne pubblicitarie, ad esempio AdWords, per apparire nei primi risultati di ricerca di Google. Ma non solo, anche campagne di advertising sui social o campagne banner su portali specializzati.
- Kiss – keep it simple, stupid: uno dei principi fondamentali del virtuale. Un sito deve essere semplice ma dall’aspetto professionale, semplicità del processo di pagamento e contenuti di qualità. Ricordate inoltre che un sito web non è per sempre, in media deve essere rinnovato dopo 3 o 4 anni.
- Mobile: quasi il 30% del traffico web mondiale è generato da dispositivi mobile, smartphone e tablet per intenderci. E anche gli appassionati di vino rientrano in questa percentuale, per cui rendere il proprio sito web accessibile da tutti i dispositivi è ormai un dato di fatto.
- Prezzi: questa è una nota forse un po’ dolente. In via generale i prezzi della bottiglia di vino più i costi di spedizione non dovrebbero essere più alti del costo che la stessa bottiglia ha sullo scaffale dell’enoteca. Altrimenti è chiaro, non c’è convenienza per il cliente. L’ideale sarebbe inglobare il costo di spedizione all’interno del prezzo della bottiglia.
- Essere Social: la comunicazione online passa soprattutto attraverso i social e non esserci significa perdere clienti. Utilizzare i social network per creare nuovi clienti e soprattutto fidelizzarli, così come usare lo strumento della newsletter.
Sono solo alcuni semplici consigli che se ben seguiti daranno i risultati sperati.
Un’altra strategia, molto spessa effettuata dalla piccola cantina, è affidarsi a blog o siti specializzati sul vino che diventano vetrine di acquisto delle migliori bottiglie, a volte anche a buon prezzo!
Noi di Club del Vino, specificamente crediamo che la crescita degli acquisti su internet sia inevitabile.
Gli italiani hanno paura ad inserire i dati delle proprie carte di credito. In realtà questi sistemi sono ad oggi molto sicuri. Conosci personalmente qualcuno che ha perso dei soldi via carta di credito su un sito sicuro?
E magari spesso gli utenti non hanno familiarità con altre tecniche di pagamento sicuro, come Paypal.
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Inoltre, con il nostro modello che crea il ponte diretto fra Produttore e Consumatore, non c’è bisogno di tecnici intermediari per garantirti la qualità del Vino che stai comprando.
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