Moscato rosa Franz Haas

Lettore, scrittore, assaggiatore, sperimentatore. Mi piace leggere, scrivere, parlare di cucina e naturalmente mangiare. Il vino è una parentesi felice. I noiosi degustano, i curiosi bevono, i cercatori riempiono il bicchiere di emozioni.

Molti amici, sapendo del mio interesse per l’enologia, termine aulico per indicare il vino, recentemente mi hanno chiesto su vari gruppi, quale fosse il vino da bere o da regalare in occasione della festa degli innamorati.

La risposta è di una semplicità disarmante: non esistono pozioni magiche, non esistono ricette standardizzate.

In molti si affannano a fare ricerche di mercato per poter attrarre potenziali acquirenti, in occasione di San Valentino.

Il vino di lei? Bollicina o bianco; il vino giusto per lui: rosso, invecchiato

Queste soluzioni facili di mercato non sono adatte a chi vuole esplorare, navigare, viaggiare che poi dovrebbe essere il percorso comune del degustatore consapevole, dell’amante del vino, di qualsiasi genere.

 

Il vino non funziona come: Beatles o Rolling Stones?

La complessità e semplicità sono insite nel carattere delle persone.

Ecco appunto, quando si tratta di consigli ( tema molto scottante per i sommelier), forse quello giusto è capire cosa cerchiamo in un’emozione: la fugacità, la durata, la naturalezza o l’essenza?

Lo stesso ragionamento vale per un vino che deve sottolineare una serata importante.

La domanda giusta sarebbe: quanto tempo a disposizione hai?

Per il genere viaggio, posso pensare a qualcosa di dolce, che chiuda un pasto coinvolgente in maniera decisa ed intensa e spalanchi la strada per un’avventura od un sogno. Allora mi viene in mente un vino delicato, gradevole, fugace.

Il moscato rosa Franz Hass.

Intanto il nome sottolinea l’omaggio floreale alla persona amata, la rosa, per antonomasia il fiore dell’amore che è poi quello che contraddistingue questo vitigno dal suo fratello maggiore più conosciuto: il moscato.”Nè un passito né una vendemmia tardiva” si sottolinea sul sito del produttore quasi a specificare: evitate facili semplificazioni.

È un vino complesso, come il cuore della persona che si ama, come lo sguardo è profondo, come l’emozione è intenso, come la speranza è duraturo. “Un vino prezioso…la cui resa è avara”.

Quale messaggio migliore: preziosità e attesa: quale amore appena nato o centenario, non possiede questo carattere?

Allora a fine pasto oppure al ritorno dal lavoro quando si è stanchi ed affaticati, chiudete gli occhi e lasciatevi conquistare da questa naturale suggestione di sensualità.

Vi arriverà al palato un abbraccio caldo e voluttuoso, poi un desiderio che si accende a contatto con la lingua, successivamente un abbraccio caloroso ed infine quell’esplosione intensa ed aromatica di profumi, ricordi d’infanzia, dalla piacevolezza della mandorla ad un bouquet floreale intenso con una nota acidula delicata a sottolineare che questo amore è vivo ed ha bisogno di essere ricordato nella quotidianità, di essere coltivato e curato con la stessa pazienza millenaria dei viticoltori.

E sarà come immergersi in una scatola di cioccolatini con cui ricordare a chi si ama, che non saranno mai dolci come il vostro amore.

 

 


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Cin-Cin!

 

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