spalliera filari

Agronomo ricercatore con Dottorato di Ricerca in Miglioramento Genetico e Patologia Agraria. Vanta varie pubblicazioni sulla ricerca sull'uva da vino.

Il Colore Frutto di Simbiosi tra la Vite e un Virus

La vite si origina a bacca rossa o nera. Il colore nelle bacche d’uva è prevalentemente dovuta all’accumulo di antociani, molecole coloranti naturali dalle proprietà nutraceutiche.

Ma come si sono originate tutte le varianti di colore delle migliaia di varietà di vite esistenti?

In natura la sintesi del colore della buccia dell’uva avviene grazie ad una serie di geni di cui uno in particolare ha la maggiore rilevanza (VvmybA1).

 

Bacche Colore Vite
Dalla Bacca Rossa alla Bianca

 

 

È come una catena di montaggio in cui una sequenza di geni assembla, pezzo dopo pezzo, gli enzimi necessari alla sintesi dei pigmenti. 

È accaduto che tale catena, in funzione da millenni, in qualche pianta e in qualche momento durante l’evoluzione della vite, ha smesso di funzionare, generando una bacca a buccia bianca.

Ciò a causa di un virus che ha infettato la vite e le ha “donato” il suo materiale genetico dando un contributo sostanziale alla variabilità del colore e instaurando una vera e propria simbiosi.

 

In che modo nasce il colore “Bianco” della Bacca?

Un pezzo di questo DNA di originale virale,  quando si posiziona accanto al gene VvmybA1, che sta alla fine della catena di montaggio per la sintesi del colore, lo inibisce e lo blocca.

A volte la sintesi è solo parzialmente inibita se questo pezzo di DNA di origine virale è più piccolino. In questo caso il colore si sintetizza ma in maniera meno concentrata.

Sostanzialmente questo pezzo di DNA di origine virale, è un potenziometro che accende e spegne, passando attraverso una varietà di luce e di colori, le bacche di un grappolo d’uva.

Consideriamo che la vite ha 19 coppie di cromosomi, e che ogni gene è presente su entrambi i cromosomi di pertinenza.

Nel caso specifico VvmybA1 può assumere 3 forme differenti e due di esse al massimo possono coesistere sui due cromosomi disponibili:

  1. Quella che blocca del tutto la sintesi del colore;
  2. Quella che la inibisce solo parzialmente;
  3. Quello semplice (chiamato wild type) che porta alla sintesi del colore.

A seconda di come si combinano due di queste forme all’interno di una pianta e considerando che il gene wild type è dominante (ossia maschera) l’effetto delle altre forme del gene, abbiamo 6 combinazioni possibili.

A tutto ciò associamo l’azione modulatrice dell’ambiente, e in particolare l’esposizione delle bacche ai raggi solari, fondamentali per la sintesi del colore, ed ecco la varietà di pigmentazione delle migliaia di varietà di vite esistenti oggi.

 


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Cin-Cin!

 

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