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Di provenienza francese, come il fratello Cabernet Sauvignon, anche il Merlot, un vitigno a bacca nera, nasce nella zona di Bordeaux, nel sud ovest della Francia e rientra tra le uve internazionali.

I due vitigni sono davvero compagni inseparabili e li troviamo sempre insieme nelle diverse zone vitivinicole del mondo vocate alla loro coltivazione.

 

Vitigno in fiore

 

In particolare, in uvaggio con il Cabernet, si ottengono alcuni vini considerati prestigiosi, come il Château Lafitte-Rothschild, Château Latour e Château Margaux.

Mentre in purezza, dal solo Merlot, meritano di essere citati il Château Petrus e il Masseto.

Il suo nome non trae in inganno, ma deriva proprio dal merlo si dice per la somiglianza del colore dell’acino a quello delle sue piume.

Un’altra ipotesi vuole che essendo il vitigno merlot uno dei primi a maturare è anche il primo di cui il merlo si nutre.

 

Dalle origini ad oggi

Il merlot è noto sin dal 1700 anche se è soltanto nel secolo successivo che ne ritroviamo una descrizione dettagliata.

Nella seconda metà dell’800 fa il suo ingresso in Italia.

Nel 1875 pare rientrasse nella collezione della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano.

In Friuli invece venne introdotto qualche anno più tardi, nel 1880, dal senatore Pecile e dal conte di Brazzà, iniziando così la prima vera coltivazione che portò ben presto all’ottenimento di vari riconoscimenti e medaglie.

E da quel momento, un successo assicurato.

Agli inizi del 900 lo ritroviamo già in Piemonte, in Lombardia, in Trentino Alto Adige, in Veneto, in Toscana e nel Lazio, ognuno con particolari caratteristiche che lo definiscono.

 

Vitigno Merlot e zone di produzione

La zona preferita in Italia rimane il Triveneto, in particolare i Colli Orientali del Friuli, grazie al clima fresco e ad argille scure si ottengono dei Merlot degni di nota, eleganti, freschi, strutturati, dal colore rubino brillante. Accompagna arrosti di carne rossa, verdure e lo si trova anche nella variante Riserva, invecchiato di almeno 3-4 anni.

Altre zone del Friuli Venezia Giulia vocate alla produzione del Merlot sono:

  • Grave: il Merlot qui prodotto è color rubino, l’aroma è fragrante e fruttato, il sapore morbido e asciutto. Accompagna carni bianche o piatti di pesce in umido;
  • Isonzo: colore rubino acceso, fresco e leggero. Se invecchiato accompagna le carni rosse;
  • Collio: colore rosso rubino dal tenue profumo di rosa e dal gusto saporito e corposo. Sposa pollame o formaggi semi stagionati.

In Veneto:

  • Colli Berici: si produce un Merlot dal colore rosso rubino, dall’aroma fruttato, intenso e morbido. Adatto per il pollame e la carne alla brace;
  • Colli Euganei: pronto per la degustazione già poche settimane dopo la vendemmia. Accompagna minestre e prevalentemente carni bianche;
  • Piave: colore rosso rubino e se invecchiato sfuma nel granato. Aroma fruttato e sapore ricco. Ideale se servito con vitello o pesci grassi.

In Trentino Alto Adige:

  • Bolzano: 33 sono i comuni che fanno capo a questa provincia dove si produce Merlot. Colore rosso rubino brillante e odore erbaceo sono le caratteristiche principali. Accompagna carni bianche saporite o carni rosse poco elaborate;
  • Trento: colore rubino granato, il Merlot di questa zona si presenta leggero e delicato e dal sapore secco. Si serve giovane con cibi leggeri.

Altra zona particolarmente adatta alla produzione è la Toscana, nella Val di Cornia e Bolgheri, ma anche Cortona dove si produce l’omonima DOC.

vino a lume di candela

 

In Europa è presente in Slovenia, in Ungheria e in Moldavia.

Come già detto la patria del vitigno Merlot resta la Francia, in particolare Pomerol, un’area di 12km quadrati che ospita ben 151 produttori.

Il terroir è caratterizzato dalla presenza dell’argilla, di pietre scure e sabbia, luogo di elezione dei più grandi Merlot del mondo.

 

Caratteristiche organolettiche del Vitigno Merlot

Il Vitigno Merlot esige un terreno ricco e grasso, in grado di trattenere l’acqua e di evitare maturazioni frettolose.

Dalle foglie medie e pentagonali, presenta un grappolo medio e piramidale generalmente lungo 15-20 centimetri, acini sferici medi dal colore blu scuro tendente al nero. La buccia è di media consistenza.

La fermentazione avviene in acciaio, ma negli ultimi anni c’è un ritorno all’utilizzo del cemento non vetrificato.

La maturazione invece avviene in barrique con una permanenza che si aggira intorno ai 18 mesi.

I Merlot DOC non possono superare rese che vanno dai 100 ai 150 quintali di uva per ettaro.

Il vino così ottenuto è di un colore rosso rubino, che con l’invecchiamento tende al granato, di profumo fresco, di mirtilli, ribes nero, prugne e ciliegie fino a dei sentori erbacei che lo caratterizzano in tutto il mondo.

Come tutti i rossi strutturati, anche il Merlot va servito ad una temperatura di 15-17 gradi.

Se il nostro Merlot è una bottiglia pregiata con almeno 10 anni, ricordiamoci di servirlo a qualche grado in più per esaltarne le caratteristiche.

Il Vitigno Merlot è incredibile, ha dovuto faticare nel tempo per trovare il suo spazio e non essere additato come semplice vino da tavola, piuttosto che essere usato semplicemente per addolcire vini più difficili.

Oggi rischia ancora di essere descritto come caldo e paffuto confondendosi con una miriade di Merlot anonimi.

Per fortuna il potenziale è stato ben sfruttato dando vita in alcuni casi a vere e proprie produzioni di eccellenza.

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Comments

  1. Salve sono un assaggiatore con diploma di primo livello. Ritengo che la descrizione del Merlot è stata molto chiara e di facile recepimento. Il Merlot che ho bevuto in Francia mi è sembrato un po’ più strutturato di quello che bevo in Italia a mio avviso più fresco e fruttato.
    È solo una mia impressione o c’è del vero?
    Grazie

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