uva malvasia bianca

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Il vino Malvasia è uno dei vitigni più diffusi non solo in Italia, ma nell’intera area del Mediterraneo.

Chiaramente a seconda della zona di nascita il vino avrà delle caratteristiche diverse, anche se in linea generale possiamo affermare che sono tutti accomunati da note intense, fragranze di muschio e albicocca e residui zuccherini alti.

Grazie a queste caratteristiche i vitigni della malvasia ben si prestano per la produzione di spumanti e passiti.

Prima di addentrarci nelle diversità geografiche, ripercorriamo un po’ la storia, come e dove nasce e come si è diffuso nel tempo.

 

Dall’antichità ai giorni nostri

È piuttosto accertato che l’origine del nome malvasia derivi da una città greca del Peloponneso, Monemvasia o Monovasia, ovvero porto ad una sola entrata.

Affinamento del vino nelle Botti in cantina

 

I Veneziani, da sempre grandi commercianti, diedero il nome di Malvasia ed è loro il merito di aver diffuso i vini dolci provenienti dal Mediterraneo.

Venezia all’epoca, parliamo del 1400, era stracolma di osterie chiamate per l’appunto Malvase, dove il vino Malvasia regnava indiscusso.

A seguito di varie guerre e conquiste da parte dei turchi, i veneziani decisero di portare in patria il vitigno e nel 1600 la coltivazione della Malvasia in Italia aveva ormai preso piede.

Con il passar del tempo le tecniche enologiche si sono evolute potendo garantire qualità al prodotto, nonché freschezza e aromi particolari.

 

Vino Malvasia: tutte le varietà

I vitigni appartenenti a questa categoria possono essere sia a bacca bianca, la maggioranza, che a bacca nera.

In totale vi sono ben 16 varietà di malvasia, che possiamo distinguere in tre sottocategorie.

 

Malvasia a bacca bianca:

  • Malvasia bianca: lo troviamo al Sud Italia, in Puglia nella composizione del DOC Leverano; in Calabria nel Bivongi Bianco e doc nella provincia di Reggio Calabria. Di diffusione prevalentemente locale.
  • Malvasia Bianca di Candia: di rilevanza nazionale, tale vitigno viene coltivato nel Lazio, ma anche in Toscana, in Liguria, in Lombardia, in Umbria e in Emilia Romagna. Nel Lazio è una componente essenziale dei DOC Castelli Romani Bianco, Colli Albani, Circeo Bianco.
  • Malvasia Bianca Lunga: di rilevanza nazionale come il precedente, è presente da secoli in Toscana, anche conosciuto con il suo sinonimo di Malvasia del Chianti. Il vitigno è presente anche in Veneto, in Puglia, Abruzzo e Lazio. Tra i vini più famosi vi è l’Orvieto DOC.
  • Malvasia del Lazio: avente una diffusione regionale e utilizzato in prevalenza per la produzione dei DOC Marino e Castelli Romani.
  • Malvasia Istriana: presente in particolare in Friuli Venezia Giulia e in Veneto.

 

Malvasia a bacca nera:

  • Malvasia Nera di Lecce: sembra che questo vitigno sia identico al Malvasia Nera di Brindisi, anche se risultano iscritti nel Registro con due codici differenti. La differenza sostanziale che li contraddistingue è l’assenza, in questo caso, di aromaticità.
  • Malvasia Nera di Basilicata: molte delle caratteristiche sono comuni al Malvasia Nera di Brindisi.
  • Malvasia Nera Lunga: diffusa in Piemonte, soprattutto nella zona di Castelnuovo Don Bosco, dove prevale in alcune aziende al 100%, sostituendo il Malvasia di Schierano.

 

Malvasia aromatiche:

  • Malvasia di Candia Aromatica: vitigno a bacca bianca caratterizzato da profumi primari quali cedro, arancio, limone e da una aromaticità marcata. Coltivato principalmente in Emilia, lo ritroviamo anche nell’Oltrepo Pavese in Lombardia.
  • Malvasia di Casorzo: è un vitigno autoctono del nord Italia, in provincia di Asti, a bacca nera. Le uve di questo vitigno vengono utilizzate soprattutto per produrre un rosso dolce e aromatico.
  • Malvasia Nera di Brindisi: lo si trova in Puglia per l’appunto, nelle province di Lecce, Taranto, Brindisi. Si utilizza per produrre vini rosati come il Copertino, il Nardò, il Salice Salentino. È leggermente aromatico e a bacca nera.
  • Malvasia di Sardegna: conosciuta nelle sue due varianti di Campidano e Bosa, è forse il Malvasia più conosciuto e apprezzato. È un vitigno a bacca bianca aromatico. Interessante il cammeo sulla tradizione della Malvasia in Sardegna presentato nel film-documentario Mondovino.
  • Malvasia delle Lipari: da tale vitigno a bacca bianca si ricava un bianco secco nonché il Malvasia delle Lipari Passito DOC, un passito eccezionale dal sapore deciso. Se ne ricava anche una versione liquorosa.
  • Malvasia di Schierano: è un vitigno a bacca nera diffuso principalmente in Piemonte, va a comporre il Malvasia di Castelnuovo Don Bosco DOC. E’ un vino dolce, ma lo si trova anche nelle varianti frizzante e spumante.
  • Malvasia Bianca di Basilicata: legato all’omonima regione è vinificata con altre uve per conferire quel tocco aromatico.
  • Malvasia Rosa: vitigno a bacca rosa ricavato tramite una mutazione gemmaria dal vitigno Malvasia di Candia Aromatica. Diffusa soprattutto in Emila Romagna, se ne ricava un piacevole rosato, adatto anche a produrre spumanti.

Il disciplinare ha fissato in due anni il periodo di invecchiamento, che ne fa la principale caratteristica donando al vino un colore paglierino dai riflessi dorati e un sapore avvolgente.

 

Come avviene il processo di produzione del Vino Malvasia?

Una volta raccolte le uve vengono pressate e solfitate ed eliminate le fecce.

A questo punto avviene la fermentazione del mosto a bassa temperatura fino ad arrivare alla fase della svinatura e alla conservazione del vino sempre rispettando la temperatura.

Molti produttori preferiscono attendere anche più anni, facendo invecchiare il vino e concedendogli ulteriori aromi e caratteristiche organolettiche specifiche.

 

Surliè Malvasia della Cantina Mazzone

 

Trascorso questo periodo e prima di essere imbottigliato, il vino viene travasato e ulteriormente filtrato.

A questo punto se si preferisce una versione dolce, si dovrà aggiungere una percentuale di zucchero, altrimenti il vino così ottenuto sarà secco.

La gradazione alcolica varia tra i 12° e i 14° e le bottiglie vanno conservate in scaffali in legno, coricate, e al buio, ad una temperatura costante tra i 10° e i 15° e un’umidità intorno al 75%.

Per gli abbianmenti culinari, la Malvasia secca si sposa perfettamente con piatti leggeri, formaggi e prosciutti dolci. La Malvasia dolce invece accompagna bene i dessert al cucchiaio, così come la frutta fresca o addirittura dei piatti estivi come prosciutto e melone o formaggio e pere o formaggio e miele.

Insomma come sempre sono i vostri gusti a farla da padrone.

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