Paesaggio collinare vitato

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È proprio il caso di dirlo, l’uva Sauvignon Blanc diffusa in tutto il mondo, la ritroviamo tra le uve internazionali e ha tante proprietà da renderla unica nel suo genere.

Si pensi che addirittura viene usata nella vinoterapia, durante i massaggi, perché è un ottimo calmante.

Proveniente dalla Francia, dalla zona di Bordeaux, anche se altri dicono sia nato nella Loira, si è poi diffusa in tutte le zone vitivinicole come l’Australia, la Nuova Zelanda, la California, il Sud America, proprio perché in grado di adattarsi facilmente.

Il suo nome deriva dal francese sauvage che significa selvaggio, per le sue origini di vitigno a bacca bianca autoctono del sud ovest francese, l’etimologia corrisponderebbe al nostro Lambrusco, dal latino vitis lambrusca, appunto vite selvatica.

Anche se i diversi terroir possono regalare all’ uva Sauvignon Blanc differenti note e caratteristiche, ciò che la rende davvero riconoscibile ovunque è la sua carica aromatica pungente e in generale le sue particolarità olfattive.

Non a caso i vini nati da quest’uva vengono utilizzati nei corsi di assaggiatore e sommelier per lo studio sensoriale.

 

 

Caratteristiche dell’uva Sauvignon Blanc

Anche se di origine bordolese, dove viene utilizzata prevalentemente per la produzione di vini bianchi secchi, l’uva Sauvignon Blanc trova effettivamente nella regione della Loira il suo terroir ideale, essendo una zona più fresca.

I terreni più idonei per la sua coltivazione sono quelli collinari e asciutti, di tipo siliceo, oltre ai climi temperati – freschi.

Ha una buona tolleranza al vento, tuttavia è molto sensibile alle gelate, alla siccità e alle varie malattie, tipo la peronospera.

La vendemmia costituisce un momento abbastanza critico per il Sauvignon Blanc. Se vendemmiate precocemente le uve potranno risultare poco aromatiche e molto acide, al contrario, se vendemmiate tardivamente, perderanno troppa acidità.

La vinificazione avviene in contenitori inerti come le vasche d’acciaio, per far sì che tutte le qualità rimangano inalterate.

Alcuni produttori preferiscono vinificarlo in legno, è il caso ad esempio della California, e in questo caso il vino che si ottiene regge affinamenti più lunghi in bottiglia dando origine a nuovi stili di Sauvignon.

Se vinificato in acciaio presenta un colore giallo verdolino, mentre vini dal colore giallo paglierino hanno subito un affinamento in legno.

L’uva Sauvignon Blanc è considerata semi aromatica, presentando un bouquet vario composto da erba, foglie di ribes nero, uva spina, ortiche e nel caso di vini più maturi si nota un sentore di verdure.

Ai profumi vegetali, motivo per il quale molto spesso viene additato come vino vegetariano, si affiancano note fruttate di mela verde, mandarino, pompelmo.

Al palato è fresco e prevale la sua spiccata acidità. Se affinato in legno sviluppa rotondità e i profumi saranno più maturi.

In generale non sopporta la maturazione superiore ai tre anni. È  un vino che va bevuto giovane quando la freschezza viene conservata negli aromi e sapori.

L’uva Sauvignon Blanc viene utilizzata non di rado anche per produrre vini dolci, come i muffati, è il caso del Sauternes e del Barsac. Grazie alla sua acidità dona maggiore equilibrio a questi vini.

 

 

Zone e modalità di produzione

Ciò che prevalentemente contraddistingue un vino Sauvignon da un altro e che ci fa subito capire la provenienza, è la modalità di produzione.

Si possono distinguere due stili diversi accennati in precedenza:

Seguono le principali zone di produzione sottolineando le tecniche utilizzate:

  • In Francia, la Patria di riferimento per quest’uva, si producono ottimi vini in purezza, attraverso una vinificazione in acciaio. Meritano menzione il Pouilly-Fumé, il Sancerre, il Touraine e il Menetou-Salon, nella Valle della Loira. A Bordeaux lo troviamo in uvaggio con il Semillion, anche per la produzione di vini dolci come il Sauternes. È presente inoltre nei vini secchi di Entre-Deux-Mers e Bergerac.
  • In Italia, così come in Francia, si preferisce l’affinamento in acciaio, raramente in botte. Le zone di preferenza sono l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, ma anche il Veneto, l’Emilia e la Lombardia. Lo troviamo in numerose DOC, come Colli Berici, Colli Bolognesi, Oltrepò Pavese, Isonzo, Terlano, rientrando anche nel disciplinare di alcune DOCG come Colli di Conegliano DOCG (Veneto) e Rosazzo DOCG (Friuli Venezia Giulia).
  • La Nuova Zelanda ha sicuramente saputo contraddistinguersi nella produzione dell’uva Sauvignon Blanc, che è la prima uva a bacca bianca coltivata. Anche in questo caso la vinificazione avviene in vasche d’acciaio, di fatto i vini presentano una buona acidità dai sentori tropicali, avvicinandosi molto a quelli francesi. Le zone di produzione prevalenti sono Marlborough e Wairarapa.
  • In Australia, nonostante il clima caldo, lo troviamo nelle regioni Margaret River, Adelaide Hills e Padthaway dove in alcuni casi i vini vengono vinificati insieme al Sémillon, in altri sono molto simili a quelli prodotti dalla Nuova Zelanda anche se vinificati in legno.
  • In America l’uva Sauvignon Blanc viene coltivata in Canada e, precisamente, nella penisola del Niagara e in Okanagan Valley; negli Stati Uniti viene coltivata sia a Washington ma soprattutto in California, seguendo la tecnica della vinificazione in botte e creando un Sauvignon Blanc dallo stile peculiare chiamato Fumé Blanc. In Cile la zona di riferimento è Valparaiso, dove i vini ricordano molto quelli francesi del Sancerre. L’uva viene solitamente raccolta anche un mese dopo rispetto alle altre zone. Anche in questo caso, nonostante il clima più fresco, la vinificazione è in legno.
  • In Sudafrica la zona vocata alla coltivazione dell’ uva Sauvignon Blanc è Stellenbosch ed anche in questo caso vinificazione e affinamento avvengono in legno.

 

Abbinare il Sauvignon Blanc al cibo

Prima di tutto: il bicchiere. Servite il Sauvignon Blanc in un calice a forma di tulipano e ad una temperatura di circa 10-12 gradi.

Come sempre se il vino è stato affinato in legno ed è più maturo è bene servirlo ad una temperatura leggermente più alta.

Per l’abbinamento vino-cibo il Sauvignon è adatto a tutte le occasione e l’acidità costituisce la sua chiave di volta.

Ottimo se abbinato con piatti piccanti come ad esempio quelli della cucina messicana, ma anche indiana o coreana, preferendo soprattutto quelli a base di pesce. Attenti invece ai piatti troppo amari o troppo ricchi di aglio, poiché entrerebbero in conflitto con il Sauvignon.

Non può mancare all’ora dell’aperitivo o per accompagnare carpacci di pesce, ostriche, ma anche formaggi freschi e salumi.

È addirittura l’unico vino riconosciuto per accompagnare la cucina giapponese, in particolare sushi e sashimi.

Qualche suggerimento?

L’abbinamento più famoso lo vede accanto agli asparagi, cucinati in ogni modo. In Friuli è d’obbligo con il risotto agli asparagi.

In Alto Adige accompagna uno dei piatti tipici: le mele al forno con ripieno di salsiccia.

E tante altre pietanze della nostra amata cucina vanto e orgoglio in tutto il mondo.

Infine, da evitare assolutamente piatti quali carni rosse e grigliate, cibo amaro e affumicato, pietanze molto elaborate che rovinerebbero l’eleganza del Sauvignon.

E tu hai già provato il Sauvignon Blanc? Qual è la tua impressione? Lascia un commento qui o entra in contatto con il Club del Vino.

 

 

 

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