Paesaggio collinare vitato

Agronomo ricercatore con Dottorato di Ricerca in Miglioramento Genetico e Patologia Agraria. Vanta varie pubblicazioni sulla ricerca sull'uva da vino.

Nero di Troia o Uva di Troia, un vitigno pugliese

Il Nero di Troia è coltivato nel Nord-Ovest della regione ai confini tra le provincie di Bari, BAT e Foggia .

È una delle varietà contemplate dal disciplinare di produzione del Castel del Monte DOC e la sua origine in passato è stata al centro di alcune ipotesi spesso fantasiose.

 

Grappoli Nero di Troia
Grappoli di Nero di Troia in piena maturazione

Troia: la mitica città narrata da Omero?

Sembra più probabile che il riferimento sia al centro agricolo situato sulle pendici del Sub-Appennino Dauno in provincia di Foggia.

Un rimando all’insediamento dei marchesi D’Avalos, di origine spagnola, nella zona, sin dalla prima metà del 1500.

 

 

 

Quagliano genitore del Nero di Troia
Quagliano: uno dei genitori del Neri di Troia insieme al Bombino Bianco (a sinistra)

 

Don Alfonso D’Avalos, governatore della giurisdizione di Troia, impiantò i primi vigneti con varietà provenienti dalla Spagna.

Questa versione dei fatti non trova riscontro però se si confronta il DNA dell’Uva di Troia con le principali varietà a bacca rossa spagnole tra cui Tempranillo, Garnacha, Mazuelo e Graciano.

 

 

L’ipotesi genetica del Nero di Troia

Un articolo scientifico pubblicato nel 2013 dalla rivista Theoretical and Applied Genetics riporta che, sulla base dell’analisi del DNA, il Nero di Troia sarebbe figlio di Bombino Bianco e Quagliano.

Bombino Bianco, compreso anch’esso nel disciplinare di produzione Castel del Monte DOC, pare che sia di originespagnola, proprio come i marchesi D’Avalos.

 

Bombino Bianco: genitore del Nero di Troia

 

Quagliano, invece, è un vitigno di origine piemontese ai confini con la Francia, di cui si hanno notizie a partire dalla fine del 1700 e la cui presenza sul territorio del Sud-Italia sembra certa almeno dal XIX secolo.

 

L’ipotesi storica del Nero di Troia

Appare possibile che il Nero di Troia sia frutto di un connubio tra una varietà importata dalla Spagna, forse dai marchesi D’Avalos, come il Bombino Bianco, e una varietà proveniente dall’area Sabauda con l’arrivo dei Savoia nel 1860 o ancora prima con l’invasione Napoleonica.

Un esempio, l’ennesimo, di mescolanza tra popoli avvenuta e tutt’ora in corso sul territorio pugliese.

 

 


Che ne dici di far parte del Club del Vino?

Abbiamo 3 opzioni di partnership, a partire da quella GRATUITA.

Per saperne di più, dá un’occhiata al link che segue:

>> Partnership con il Club del Vino <<

Cin-Cin!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.